Il racconto del primo EYFA Girls Camp!

Testo di: Deborah Scanzio

Da domenica 26 luglio a venerdì 31 luglio si è svolto il primo camp di freestyle per sole ragazze organizzato dall’European Youth Freestyle Academy (EYFA) al centro sportivo di Tenero. Al corso c’erano 9 ragazze tra gli undici e i sedici anni, quattro di loro sono arrivate dall’Olanda, accompagnate da Demi, una ventenne olandese che ha da poco chiuso la sua carriera da atleta e ora aiuta il suo club di freestyle. Demi ha aiutato con le traduzioni quando non ci si capiva in inglese e ha approfittato di questa settimana per fare esperienza come allenatrice. A completare il team assieme a me c’erano Giorgia Bertoncini e Nicole Gasparini. “Gio”, ventunenne di Bergamo, si è trasferita in Ticino alcuni anni fa per frequentare la SPSE a Tenero. Eravamo compagne di squadra quando era un’atleta “moguls”, poi è passata allo “slopestyle”, può vantare presenze in CdM in entrambe le discipline. “Niki” ha diciotto anni, è nei quadri di Swiss Ski Moguls, ma purtroppo si è infortunata a dicembre a un ginocchio e quindi tra riabilitazione e allenamenti non ha potuto seguire tutte le attività del camp. Entrambe hanno iniziato grazie a EYFA, le ho viste crescere come atlete ora eravamo assieme ad allenare…come passa il tempo!

A parte una ragazza che aveva già partecipato a un camp EYFA in giugno, per le altre ticinesi era il primo assaggio di freestyle, mentre le ragazze olandesi sapevano già eseguire mortali avanti e indietro sia sul trampolino che sulla rampa di water jump. Le giornata prevedevano sempre mezza giornata dedicata all’acrobatica (tappeto elastico, tuffi dai trampolini in piscina e water jump) e un mix di altre attività. Lunedì abbiamo preso i pattini in linea e svolto dei percorsi a zig zag e dei piccoli saltelli. I rollerblade hanno diverse similitudini con lo sci: l’importanza della centralità del corpo sopra i pattini e l’utilizzo dei piedi e ginocchia per girare. Essendo un camp di sole ragazze abbiamo pensato di proporre anche delle attività più al femminile, come la danza e lo yoga, sono state divertenti, anche se lo yoga direi che lo abbiamo apprezzato più noi monitrici che le giovani, ma il loro corpo ne ha sicuramente giovato, a metà settimana un momento di rilassamento fa sicuramente bene. Non poteva mancare lo stand up paddle sul lago, da qualche anno sempre più di moda o un’escursione in MTB a fare il bagno in Valle Maggio. Infine, venerdì pomeriggio abbiamo chiuso il corso camminando sospese tra gli alberi del Parco Avventura di Gordola, l’arrampicata di qualche giorno prima ci ha aiutato per le vertigini…Le ragazze sembrano essersi divertite molto, c’era un gruppo affiatato e malgrado la difficoltà della lingua sono riuscite a capirsi tra di loro e ad imparare qualche parola in italiano o in olandese.

Da parte mia, posso dire che è stata una bellissima esperienza, mi era già capitato di aiutare a un corso EYFA, ma mai mi ero trovata nella posizione di responsabile (assieme a Giorgia) del camp e devo ammettere che ci sono davvero tante cose a cui bisogna pensare senza dimenticare lo stress durante le attività acrobatiche. In quei momenti l’attenzione deve essere al massimo per fare il possibile per evitare infortuni. Quando però vedi i progressi delle ragazze oppure riesci a far saltare dalla rampa le piùtimorose e  soprattutto passi una settimana all’aria aperta, afare sport in compagnia di persone socievoli e solari, beh…vale la pena essere stanchi alla sera….