Niente “wow”! I miei Giochi finiscono ad un soffio dalla finale! 21° posto finale

Ci ho provato in tutti i modi, ma alla fine, la discesa “wow” non sono riuscita a farla e così la mia quarta Olimpiade si é conclusa prematuramente dopo la qualifica 2 di ieri sera. In passato mi é capitato spesso di riuscire a “rinascere” negli eventi più importanti, come lo scorso anno, quando ai Campionati del Mondo di Sierra Nevada sono riuscita ad ottenere un 6° e 8° posto nel dual e nel singolo dopo una stagione difficile in Coppa del Mondo. Questa volta purtroppo sono rimasta “mediocre”, un tempo troppo alto, una sciata tra le gobbe contratta e due salti….diversi dalle altre e poco paganti.

La delusione é grande, perché la finale a 20 era decisamente alla mia portata e da lì avrei lottato per entrare in quella a 12. Avevo le capacità per fare meglio di un 21° posto e nonostante non sia riuscita a dimostrarlo, penso ancora che sia vero. Come é vero che, anche le altre ragazze hanno un ottimo livello e sono molto solide, ieri si son visti pochissimi errori.

In uno sport tanto tecnico e dove ci si gioca tutto in pochi secondi é normale che in partenza ci sia del nervosismo. In molti mi hanno chiesto se il fatto di essere alla mia quarta partecipazione fosse un vantaggio, non sapevo cosa rispondere, penso che la cosa che ti calma di più in partenza é sapere che sai fare le cose e averle fatte in allenamento nei giorni precedenti e nelle discese pre-gara. Nonostante i molti giorni di training, non ho fatto abbastanza run complete, facevo dei pezzi buoni, ma ero sempre in difficoltà dopo il primo salto. D’altronde, quando ho visto la pista ero preoccupata a pensare di fare un “back truck” sul primo salto, piano piano ho preso confidenza e sono riuscita a farlo, ma quando la percentuale di riprese é bassa, finisce che parti sempre contratta perché non sai cosa succederà dopo il salto…

Il giorno della Q1 nelle tre discese pre-gara ho sempre tenuto il primo salto, in gara ho sbagliato…Nella Q2 é successo il contrario, ma poi non sono riuscita a sciare sciolta, forse inconsciamente avevo paura di sbagliare comunque e ho finito per rallentare troppo.

Ieri mi sembrava di essere tranquilla, durante il giorno ho riso e scherzato con il mio team, nel warm up le gambe andavano bene, ma come ho iniziato a sciare tra le gobbe mi sono sentita pesante.

Ci tenevo a fare bene alle Olimpiadi per me, un premio al lavoro e ai sacrifici fatti per arrivare fino a qui…ma anche per il mio team che é fantastico e che in questi giorni ha fatto di tutto (e di più) per mettermi nelle condizioni migliori per fare il massimo. E poi per Swiss Ski e Swiss Olympic che mi hanno fatta sentire importante con il loro sostegno e la loro fiducia…e per tutte le persone che qui e da casa tifavano per me! And last but not least, indossare i colori rossocrociati era un’emozione nuova, un sogno che fino a pochi anni fa non pensavo fosse realizzabile e dunque, avrei tanto voluto che fosse la mia miglior Olimpiade…non la peggiore 🙁 Non sono riuscita a cogliere l’attimo!

Il “caso grab”

Dopo la delusione iniziale per non essere riuscita ad esprimermi al meglio, c’é stata anche la rabbia nel vedere i punteggi e soprattutto scoprire che il mio secondo salto era stato valutato come “loop” senza grab e dunque con un coefficiente minore. Nella Q1, facendo lo stesso salto (eseguito meno bene) mi era stato assegnato il coefficiente del “loop grab” ieri i giudici hanno detto di non aver visto il grab. Dalle immagini é dura accettare la loro valutazione, soprattutto perché con il coefficiente giusto sarei stata 18esima e dunque sarei andata in finale. Purtroppo é andata così…

Vari video ed interviste sulla RSI
09.02.2018: “Non è andata bene, ma ho un’altra chance”
11.02.2018: Scanzio, la finale sfuma per pochissimo
11.02.2018: Dalla delusione alla rabbia nel giro di un grab