Never give up…Vittoria in Coppa del Mondo!
Domenica 28 febbraio 2016 resterà per me un giorno indimenticabile. Ci sono volute 106 gare di CdM, tanti sacrifici, tanta tenacia, alcune delusioni e un po’ di fortuna…ma finalmente ce l’ho fatta! Ho vinto una gara di Coppa del Mondo!
Devo ammettere che iniziavo a non sperarci più, proprio sabato, mentre guardavo la giovane e talentuosa Perirne Laffont salire per la prima volta sul gradino più alto di un podio di CdM, cercavo di immaginare le emozioni che stava provando e, con un pizzico di gelosia, ho proprio pensato “io non le vivrò mai”… Il mio preparatore mentale non sarà fiero di questo mio pensiero poco positivo e funzionale, ma, dopo diversi buoni piazzamenti, ma nessun exploit da troppi anni, iniziavo a dubitare di poter davvero tornare sul podio mondiale. E così, il vecchio detto “quando meno te lo aspetti…arriva” calza a pennello per descrivere questa incredibile giornata.
Durante la gara di sabato ho iniziato ad avvertire un dolore al ginocchio, domenica mattina, malgrado i trattamenti, era ancora molto dolorante, sono andata in pista sperando di non sentirlo troppo, ma non andava, così si è pensato di bloccarlo con un bendaggio e finalmente mi sentivo bene. L’allenamento pre-gara non è andato molto bene e alla mia prima run, contro la tedesca Grasemann, ero nervosa. Sono partita contratta e a metà ho perso il controllo e sono uscita, sono rientrata e sconsolata ho fatto solo una spaccata sul secondo salto, pensando che oramai la mia gara fosse già finita, ma, nello stesso momento, la mia avversaria ha sbagliato il salto ed è caduta e così ho passato il primo turno. Ero arrabbiata e mi sentivo a disagio, ma alla fine…ogni tanto ci vuole anche un po’ di fortuna, sta a noi cogliere l’attimo quando la ruota gira dalla parte giusta…
Run dopo run, ho iniziato a credere che il podio fosse possibile, al secondo turno ho affrontato la tedesca Foster, poi agli ottavi ho incontrato Laffont, quella è stata la mia miglior run, ho lottato tantissimo lasciando andare gli sci il più veloce possibile. In semifinale ho sfidato Chloe Dufour-Lapointe, ho cercato di fare la stessa cosa della run precedente, ma a metà ho perso il ritmo e sono uscita, ma anche lei ha fatto lo stesso errore e ha mancato il secondo salto, io invece son riuscita comunque a farlo, guadagnandomi la finale! Arrivata lì mi sono detta “vai Debby, giocatela fino in fondo che oggi è la tua giornata e ce la puoi fare!”. E così è stato. Con un’altra run tutta grinta e determinazione, sono riuscita a battere la canadese Robichaud per 19 a 16. All’arrivo ero tesissima mentre aspettavo il risultato, ho passato per prima il traguardo, ma sapevo di non aver sciato pulitissima e il mio secondo salto non era il top, ma poi è uscito il risultato e sono rimasta a bocca aperta…continuavo a chiedere “ma è vero? ho vinto?” Wow…che emozione! Che liberazione!! Finalmente ce l’avevo fatta!
Che stagione strana, un’inizio discreto a Ruka, poi una buona gara a Val Saint Come, poi le delusioni di Calgary e Deer Valleyla e la reazione nel dual americano, e infine queste due gare in Giappone dove il mio obiettivo principale era stare tranquilla, serena e fare del mio meglio…e voilà…quando smetti davvero di pensare al risultato e prendi momento per momento, ecco che arriva l’exploit! Ho continuato per così tanti anni perché ho sempre sentito che avevo le qualità per tornare sul podio, volevo assolutamente rivivere una gioia così forte…ci sono stati giorni in cui la tentazione di smettere era davvero forte, ma poi non appena ricaricavo le batteria e guardavo la situazione con più lucidità e razionalità, vedevo che davvero non ero lontana dalle migliori, dovevo solo aspettare il giorno giusto, con le condizioni ideali e l’ambiente perfetto per me…e voilà …quel giorno era domenica 28 febbraio 2016!
Sicuramente, oltre al fatto di rivedere Marco in giro con me, è stato importantissimo ridere e scherzare con la mia amica Cami, con i suoi trattamenti fisici e il suo carattere positivo, ha sicuramente aiutato a farmi stare serena e a credere di più nel mio potenziale.
Un grazie di cuore a tutte le persone che hanno sempre creduto in me e mi hanno sostenuta nei momenti in cui volevo smettere: la mia famiglia, i miei amici, il mio allenatore fisico e il mio preparatore mentale, lo staff che mi segue oggi e quello che mi ha formato in passato. E poi ovviamente, grazie a Swiss Ski che mi ha ri-accolta lo scorso anno e ha creduto in me e…least but not last…tutti gli sponsor che mi sostengono!!