Da giovane a veterana…

Testo di: Deborah Scanzio

Durante la mia carriera il mio nome è spesso stato legato all’aggettivo “giovane”. Entrai in squadra nazionale junior a soli tredici anni e mezzo e nel 2002 andai fino in Finlandia per gareggiare ai Mondiali Junior, ma non ci riuscii poiché ero troppo piccola. Un mese prima di compiere i sedici anni feci la mia prima Coppa del Mondo e poche settimane dopo vinsi la mia prima gara di Coppa Europa. Mi ricordo che tutto andava velocemente, mi ponevo degli obiettivi e spesso riuscivo a raggiungerli senza pensarci troppo. Al mio primo anno completo in Coppa del Mondo, nella stagione 2003-04, vinsi il premio “Rookie of the year”. Sognavo di partecipare alle Olimpiadi e a diciannove anni ho realizzato questo sogno. A Torino arrivai 9ª ottenendo il mio miglior risultato a livello mondiale sino a quell momento. Poi l’anno successivo conquistai il primo podio in Coppa del Mondo. Mi ricordo ancora il commento di un giornalista che mi definiva: “la giovane italiana”.

In seguito ho passato alcuni anni difficili, non ero più alla scoperta di un nuovo mondo, avevo ottenuto diversi risultati quasi inaspettatamente e quando iniziai a desiderare di rivivere certe emozioni e certe gioie, mi bloccai. Probabilmente il fatto di pensarci tanto mi rendeva meno naturale e quindi i miei gesti tecnici erano meno fluidi e performanti. Poi ci fu l’infortunio al ginocchio che mi fermò per quasi due stagioni e al mio ritorno non facevo più parte del gruppo delle giovani.

E così, dalla “giovane italiana” sono passata alla “veterana che viene dalla Svizzera”, dopo aver gareggiato per anni con atlete che avevano la mia età e diverse che passavano i trenta, quest’anno mi ritrovo ad essere tre le più anziane del circuito…Come passa il tempo!

Oggi ho solo 28 anni, eppure mi viene da scrivere “al giorno d’oggi” i miei traguardi descritti poco fa non farebbero tanto scalpore, sarebbe semplicemente il percorso normale di uno sportivo d’élite. Nel freestyle moguls, ma penso anche in tanti altri sport, l’età degli atleti che gareggiano e vincono in Coppa del Mondo si é abbassata parecchio. Si inizia sempre più presto ad allenarsi seriamente e di conseguenza si smette prima e molte carriere terminano con atleti non ancora trentenni.

Fortunatamente si possono ottenere ancora ottimi risultati anche se si è tra le veterane del circuito. L’esempio più rilevante è quello della mia coetanea Hannah Kearney, vincitrice di cinque delle ultime sei Coppe del Mondo e attualmente in testa alla generale di Coppa del Mondo. Anche io sto facendo una buona stagione, per il momento mi manca il podio, ma per costanza è la migliore della mia carriera. Finalmente l’esperienza mi sta dando una mano, sono sì diventata una veterana, ma grazie a questo, ho finalmente trovato la giusta serenità per affrontare nel modo giusto gli allenamenti e le gare. Sono tornata a divertirmi e raggiungere i miei obiettivi. Una seconda giovinezza…da veterana!